Storia di un raccoglitore di pensieri

Un invito a trovare un equilibrio tra mente e corpo.

Un invito a lasciar respirare la testa e ad ascoltare il corpo ed il sottile mondo delle sensazioni.

È la storia di un viaggiatore raccoglitore di pensieri che, stanco dopo un lungo cammino e affaticato dal peso del bagaglio che porta con sé, si blocca e si trova costretto ad interagire con il pubblico.

Ad un certo punto si ricorda del pensiero bellissimo che ha raccolto appena il giorno prima, allora apre la valigia e inizia a cercarlo.

I pensieri che da questo momento in poi usciranno dalla valigia, in maniera più o meno volontaria, sono una scusa per iniziare un discorso sul pensare.

Il viaggiatore raccoglitore verrà via via attraversato dai pensieri che si materializzano e prendono consistenza, ritmo, frequenza, densità, si organizzano e così via.

In contrapposizione al parlato e al ragionato ci sarà il corpo che agisce e il corpo che danza e si confronta con sé stesso e con la sua mente. 

Il viaggiatore-raccoglitore che affronta i pensieri capisce di essere lui a decidere quali pensieri far entrare nella valigia e quali no, va incontro ad una metamorfosi che rivela la natura selvaggia istintuale dalla quale

proviene. Infine si rivela a sé stesso, ora come una cacciatrice-ricamatrice di pensieri, ora in grado di adoperare il proprio istinto e le proprie caratteristiche per ricamare la trama di pensieri che più si adatti a se

stessa di modo che la mente ed il suo funzionamento sostengono il corpo e l’esistenza in collaborazione e non in contrapposizione.